Michelangelo Da Pisa – Libri
Scrivere è un urlo silenzioso, un riservato egocentrismo, una timida vanità.
Scrivere è un urlo silenzioso, un riservato egocentrismo, una timida vanità.
Scrivi poesie e ti daranno del depresso. Proponi amenità e ti tacceranno di superficialità. Taci e sarai insensibile. Chiedi e sarai inopportuno. Se cammini non meriti la meta, se corri vuoi tutto e subito. Per questo io faccio un po’ come cazzo mi pare, tanto un dito puntato contro l’avrò comunque.
Mi nutro di differenza, chi la pensa come me mi annoia come un film drammatico dal finale già noto.
I libri si offendono quando vengono dati in prestito; perciò spesso non ritornano.
Il mio inconscio aveva conservato per quel momento un’immagine di Edward precisa in ogni dettaglio. Osservavo il suo volto perfetto come fosse davvero lì; la tonalità esatta del colorito glaciale, la forma delle labbra, il profilo della guancia, la luce dorata che brillava negli occhi infuriati. Era infuriato, ovviamente, perché avevo deciso di rinunciare. Serrava le mascelle e sbuffava di rabbia.
Il libro davvero può cambiare il mondo, ma di chi legge.
Un libro avvincente ti prende per mano e ti conduce nel suo ventre e tu diventi il suo segnalibro con le tue impronte che lasci salendo un gradino per volta, sfogliandolo.