Mirko Badiale – Libri
Un romanzo è l’aforisma del pigro.
Un romanzo è l’aforisma del pigro.
Ho ripensato alla signora che leggeva in treno. Dov’era adesso? A casa sua? Lo so che non era il caso di scendere a Woodlawn per seguirla, ma se lo avessi fatto? Se nella mia vita quella donna fosse stata destinata a diventare importante? Credo che sia questo a farmi paura: la casualità di tutto. Persone che per te potrebbero essere importanti, ti passano accanto e se ne vanno. E tu fai altrettanto. Come si fa a saperlo? Dovevo tornare indietro a parlare con il ragazzo messicano? Forse era solo, come me, forse aveva letto Denton Welch. Andandomene mi sembrava di abbandonarlo, di passar la vita, giorno dopo giorno, ad abbandonare la gente.
Uno scrittore deve avere uno stile. Oggi è la cosa principale. Bisogna distruggere tutti i vecchi modi di sentire le cose, di vederle, di dirle.
La scritta in kanji dice “Ichi-go, Ichi-e” ovvero “una volta, un incontro”. La pergamena mi ricorda che ogni cerimonia del tè è unica e deve essere assaporata per quello che offre. La scritta può essere interpretata anche come “un’occasione nella vita”. Questo mi ricorda che in qualsiasi conflitto tra la vita e la morte, non c’è possibilità di ritentare. Bisogna afferrare la vita tra le mani.
Nulla è più assurdo dell’abitudine, rende visibile quello che manca e ci impedisce di notare…
Niente è complicato se ci cammini dentro. Il bosco visto dall’alto è una macchia impenetrabile, ma tu puoi conoscerlo albero per albero. La testa di un uomo è incomprensibile finché non ti fermi ad ascoltarlo!
Le rose hanno un profumo inebriante ma anche spine affilate, pronte a farti sanguinare. Il sole dona la vita, ma se ci scherzi troppo ti brucia. L’acqua disseta e annega, crea e distrugge. Le cose belle fanno male, e quando non ci sono ti fanno sentire la loro mancanza. La loro dannata mancanza. Sfioro i petali dei fiori, ben attenta a non toccare le spine. Per favore: non appassite mai.