Gianluca Frangella – Libri
Ho girato il mondo a bordo della fantasia, perché i libri sono velieri sulle cui vele soffia sempre vento favorevole.
Ho girato il mondo a bordo della fantasia, perché i libri sono velieri sulle cui vele soffia sempre vento favorevole.
È incredibile la rapidità, la precisione, a volte la violenza con cui ci aggrediscono i ricordi. Spesso li richiama un’immagine, una parola, un profumo, il motivo d’una canzone, ma più spesso lampeggiano a tradimento, fulminei, come lame d’acciaio nella notte. Chi sa da dove vengono e perchè, quale gioco di cellule impazzite li ha fatti nascere nel misterioso laboratorio del cervello. Precipitano a cascate, si rincorrono, si dissolvono, e per ciascuno c’è una fitta di dolore, un grano di nostalgia, un impulso di collera.Proiettiamo dentro di noi, ogni giorno, il film più appasionante del mondo e gli altri, intorno, non se ne accorgono.(da “Una stretta di mano e via”)
Guadato il fiume, valicato il passo, l’uomo si trova di fronte tutt’a un tratto la città di Moriana, con le porte d’alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l’uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all’altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d’immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
“Se non sei capace di distinguere tra un Uomo e uno Hobbit, il tuo giudizio è peggiore di quanto non pensassi. C’è la stessa differenza che fra una mela e un pisello”.”Può darsi. A una pecora le altre pecore appaiono senza dubbio diverse”, disse Lindir ridendo. “E anche al pastore. Ma i Mortali non sono mai stati per noi oggetto di studio. […]”.
E così gli orsi sono in grado di fabbricarsi la propria anima…
“È solo una spada.” Se avesse avuto bisogno di una spada, ce n’erano a centinaia sotto il tempio. Ago era troppo piccola per essere una vera spada, era poco più di un giocattolo. E Arya era solo una ragazzina quando Jon Snow l’aveva fatta forgiare per lei. “È solo una spada” proclamò, questa volta a voce alta…… ma non era così.Ago era Robb, Bran, Rickpn, sua madre, suo padre e anche Sansa. Ago erano le pareti grigie di Grande Inverno e le risate della sua gente. Ago erano le nevicate estive, le storie della vecchia Nan, era l’albero-cuore con le sue foglie rosse e il terribile volto scolpito nel legno, era l’odore caldo di terra dei giardini coperti, il vento del Nord che faceva sbattere le imposte della sua stanza. Ago era il sorriso di Jon Snow.
Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi solo di essere felice. E lo eri davvero.