Rosita Matera – Libri
Come la calda luce del sole risveglia le piante dal loro torpore invernale così le parole dei libri riescono a risvegliare in noi nuove energie.
Come la calda luce del sole risveglia le piante dal loro torpore invernale così le parole dei libri riescono a risvegliare in noi nuove energie.
La vita è una ruota. Presto o tardi tutto quello che pensavi di esserti lasciato ritorna. Per il bene o il male, ritorna.
Ma lui a quel tempo il futuro lo vedeva diviso in due, perché pensava che la storia fosse divisa in due, idiota, non sapeva che la storia la facciamo noi, ce la costruiamo con le nostre mani, è una nostra invenzione, e ne potremmo fare un’altra, se solo volessimo, se solo non ci lasciassimo convincere dalla storia che lei è o così o cosà, se solo avessimo la forza di dirle, signora storia, lei non è niente, non faccia tanto l’arrogante, lei è solo una mia ipotesi, e se non le spiace ora la invento come preferisco. Ma per dire questo bisogna essere vecchi, e inutili, quasi cadaveri come sono io, quando hai capito che lei era un’illusione, un fantasma, ormai non puoi più farla, è già stata fatta. La storia è come l’amore, è una musica, e tu sei il musicista, e mentre la suoni sei di un’abilità enorme, un interprete che soffia a pieni polmoni nella sua trombetta o sfrega con rapimento il suo archetto sulle corde… magnifico, un’esecuzione perfetta, applausi. Ma non conosci lo spartito. Questo lo capisci dopo, molto più tardi, ma ormai la musica è svanita…
Una vita senza causa è una vita senza effetto.
Più della libertà ho aspettato il minuto bollente in cui quattro labbra sospendono il respiro e si mischiano per gustare sé stesse attraverso altre due e si confondono per appartenersi.
Nei momenti supremi la verità deve pur venire a galla. […] Tutti noi, quando non abbiamo più vie di uscita, dobbiamo affrontare il destino in cui siamo imprigionati, e all’epilogo essere quello che siamo sempre stati nel profondo, qualunque fosse l’illusione in cui ci siamo voluti cullare.
E mi rivolge un sorprendente mezzo sorriso guardandomi da sotto le sopracciglia, quasi vedesse davvero me, me al di là di questo corpo, e gli piacesse quello che vede. Ma non è possibile.