Jonathan Franzen – Libri
La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli.
La prima cosa che la lettura insegna è come stare da soli.
Forse l’amore è il processo con il quale ti riconduco dolcemente a te stesso.Non a ciò che io voglio che tu sia, ma a ciò che sei.
Tutti i migliori libri hanno una trama che pochi riescono a capire.
Si interessava a quel ragazzo perché la faceva sentire nervosa? Non un granché come ragione, si disse. Anzi, una pessima ragione.Ma c’erano anche quelle labbra. Quella labbra scolpite che le facevano tremare le ginocchia per qualcosa di completamente diverso dal nervosismo. E quei capelli neri come la notte… Si sentiva pizzicare le dita per il desiderio di accarezzare quella morbidezza. Quel corpo agile, muscoloso, le gambe lunghe… e quella voce. Era la sua voce che l’aveva convinta il giorno prima, rendendola assolutamente determinata ad averlo. […] Chissà se anche quella voce poteva diventare nera come la notte, e che suono avrebbe avuto nel pronunciare il suo nome, nel sussurrarlo…
I libri ci lasciano un segno in fondo al cuore.
Ma può anche capitare che uno scriva delle cose, appunto, pasticciate e inutili (e questo accade sovente) e non se ne accorga o non se ne voglia accorgere, il che è ben possibile, perché la carta è un materiale troppo tollerante. Le puoi scrivere sopra qualunque enormità, e non protesta mai: non fa come il legname delle armature nelle gallerie di miniera, che scricchiola quando è sovraccarico.
I suoi gusti, le sue opinioni, credo di conoscerle meglio delle mie, e certo mi sono molto più care.