Philip Pullman – Libri
Come sembrava piccina! Will era stupito che quel viluppo di forza e fiamma che era Lyra da sveglia potesse sembrare così dolce e mite nel sonno.
Come sembrava piccina! Will era stupito che quel viluppo di forza e fiamma che era Lyra da sveglia potesse sembrare così dolce e mite nel sonno.
Primula sa che io l’amo e mi ama, ma dentro di sé ha un nugolo di sentimenti che vorrebbe tirar fuori e non può; si aiuta a gesti, a parole smozzicate. Non che m’importi per me, ma soffro per lei. Lo vedo, sarebbe felice di farmi un discorso, raccontarmi di più, trovare tenerezza, ma tutto quel che ha dentro purtroppo resta lì, perché le mancano le parole. Io le dico: “Non preoccuparti, capisco lo stesso, so cosa vorresti dirmi”, ma non le basta, non può bastarle. I suoi occhi si riempiono di lacrime, si accuccia sul mio corpo e singhiozzando farfuglia un “volevo dire…” che rimane a mezz’aria, come una premessa senza fine.
“Sì, tutto è stato come non avrebbe dovuto essere”, si disse, “ma non importa. Si può, si può fare come dovrebbe essere. Ma come dovrebbe essere?” Sì domandò, e improvvisamente tacque.
Socchiusi gli occhi e vidi i suoi fissi sul mio viso. Era assurdo quando mi guardava così. Come fossi il premio anziché la vincitrice, sfacciatamente fortunata.
Folletti scavano nella terra, elfi intonavano canzoni negli alberi: queste erano le evidenti meraviglie racchiuse in un libro, eppure dietro di loro si nascondeva il vero miracolo: nelle storie, le parole possono comandare alle cose di esistere.
Generalmente quando voglio leggere un buon aforisma comincio a scrivere.
Vedete, signor cardinale, non sarebbe stato un peccato separare persone che si amano come noi?