Pietro De Bonis – Libri
Ogniqualvolta scopro il mio libro tra le mani di una persona, mi sento sfogliare come un albero d’autunno.
Ogniqualvolta scopro il mio libro tra le mani di una persona, mi sento sfogliare come un albero d’autunno.
Amo le immagini, un quadro, una fotografia. Trovo nelle immagini la stessa poesia che trovo nelle parole scritte, lo stesso desiderio di comunicare. Una bella immagine può dar vita a una frase, mostrando ai tuoi occhi il pensiero del poeta.
Ormai l’aveva imparato.Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante. Era successo con Michela e poi con Alice e adesso di nuovo. Stavolta li riconosceva: quei secondi erano lì e lui non si sarebbe più sbagliato.
Ogni libro è un nuovo viaggio. Ed io non riesco a fare a meno di leggere romanzi o di scriver racconti. Per questo mi ritengo un eterno turista.
I lager sono i laboratori dove si sperimenta la trasformazione della natura umana. Finora la convinzione che tutto sia possibile sembra aver provato soltanto che tutto può essere distrutto. Ma nel loro sforzo di tradurla in pratica, i regimi totalitari hanno scoperto, senza saperlo, che ci sono crimini che gli uomini non possono né punire né perdonare. Quando l’impossibile è stato reso possibile, è diventato il male assoluto, impunibile e imperdonabile, che non poteva più essere compreso e spiegato coi malvagi motivi dell’interesse egoistico, dell’avidità, dell’invidia, del risentimento; e che quindi la collera non poteva vendicare, la carità sopportare, l’amicizia perdonare, la legge punire.
Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni.
I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.