Rosa Maria – Libri
Leggo perché ogni particella del mondo mischiandosi alla mia compone la “formula” dell’esistenza.
Leggo perché ogni particella del mondo mischiandosi alla mia compone la “formula” dell’esistenza.
“Perfetto. Adesso puoi occuparti di tutto il resto mentre io ti tengo d’occhio la ragazza.”[…] Vagai con i pensieri, in attesa che il sonno mi trovasse. Quello spazio angusto e caldo mi fece tornare ai primi giorni con Jacob e ricordai di quando lui era il mio sole di riserva, il calore che rendeva vivibile la mia vita vuota. Da un po’ non pensavo a Jake in quei termini, eppure eccolo lì, a riscaldarmi ancora.”
Come la calda luce del sole risveglia le piante dal loro torpore invernale così le parole dei libri riescono a risvegliare in noi nuove energie.
“Seriamente, Edward” sentii un brivido quando pronunciai il suo nome e non ne fui contenta, “non riesco a seguirti. Pensavo che non volessi essermi amico””Ho detto che sarebbe meglio se non diventassimo amici, non che non voglio”
“Il popolo” sogghignò il vecchio “il popolo… Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l’appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna…”
È bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà. Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori, stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè. Ci si saluta, ci si riconosce, tra quelli che campano di notte. Le persone si perdonano i vizi. La luce del giorno accusa, lo scuro della notte dà l’assoluzione. Escono i trasformati, uomini vestiti da donna, perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia. Nessuno chiede conto di notte. Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi, che di giorno vengono respinti. È una tasca rivoltata, la notte nella città. Escono pure i cani, quelli senza casa. Aspettano la notte per cercare gli avanzi, quanti cani riescono a campare senza nessuno. Di notte la città è un paese civile.
Come libri al vento, sfogliati con noncuranza dal mondo, ingialliti e ricamati dal tempo, pagine intrise d’incanto, in attesa del lettore attento.