Paolo Giordano – Libri
Non aveva scelto lui fra tutti quanti. La verità è che non aveva pensato a nessun altro.
Non aveva scelto lui fra tutti quanti. La verità è che non aveva pensato a nessun altro.
La sua voce tremava per l’emozione e anche per qualcos’altro: il senso di trionfo.
Non è la tecnica che devi padroneggiare, ma te stesso.
Esito ad apporre il nome, il bel nome grave di tristezza su questo sentimento, del quale la noia, la dolcezza mi ossessionano. È un sentimento così completo, così egoista che io quasi me ne vergogno mentre la tristezza mi è sempre parsa onorevole. Non conoscevo lei, ma la noia, il rimpianto, e più raramente i rimorsi. Oggi, qualcosa si ripiega su me come una seta, snervante e dolce, e mi separa dagli altri. (da “bonjour tristesse”)
Ridiamo come le montagne non appena gli voltiamo le spalle, ogni volta che sono sicure che nessuno le veda. Come il mare che si ostinano a chiamare furioso mentre le tempeste non sono che i suoi sghignazzi. Come le nuvole che se piangono pioggia è solo per il gran ridere. Come il vento che non fa che sganasciarsi e soffia soltanto perché deve riposare il respiro. Ridiamo come il cielo che deve avere tutti i motivi per ridere di noi ma anche con noi. Ridiamo come non potranno mai fare gli animali che non sanno cosa si perdono. Ridiamo come solo i più fortunati riescono a fare. Ridiamo di cuore.
Un libro è un film, in cui le parole diventano la cinepresa e la mente lo schermo.
Lo guardai furente: “Vattene. Non osare cercare di fermarmi.” Fu come ai vecchi tempi, quand’eravamo stati soliti lottare, cercando di sopraffarci a vicenda. Strinsi i pugni, pronta a stenderlo.”Volevo soltanto dirti di essere prudente”, rispose Fang, prima di avvicinarsi di un passo e scostarmi qualche capello dagli occhi. “E… ti guarderò le spalle.”Accennò con la testa alla camera dei siluri.Oh, mio Dio… In quel momento mi travolse come un maremoto: era perfetto per me, come nessun altro mai lo sarebbe stato; era tutto quello che avrei mai potuto sperare, come amico, come ragazzo, forse anche molto di più.Lui era lì per me. Non occorreva cercare.Lo amavo davvero, davvero, con un tipo d’amore del tutto nuovo, che non avevo mai provato prima, e che in confronto rendeva sbiadito e vacuo ogni altro tipo di amore mai provato. Lo amavo con ogni cellula del mio corpo, con ogni pensiero della mia mente, con ogni penna delle mie ali, con ogni respiro dei miei polmoni e delle mie sacche d’aria.Un vero peccato che mi accingessi ad affrontare una morte quasi certa.Là, davanti a tutti, gli gettai le braccia al collo e lo baciai con forza sulla bocca. Per un attimo lui rimase sconcertato, poi mi avvolse con le sue braccia forti, stringendo con tanta forza che quasi faticai a respirare.[…]Gli occhi di ossidiana di Fang scintillavano fulgidi, e il suo viso stoico appariva meravigliato.”Devo andare”, annunciai pacatamente.Un sorrisino gli increspò le labbra. “Già… Sbrigati a tornare.”Annuì.Lui uscì dalla camera di equilibrio senza staccare lo sguardo da me, imprimendosi le mie fattezze nella memoria, mentre premeva il pulsante che la sigillava.[…]Ero spaventata.Ero follemente, profondamente, incredibilmente, gioiosamente, terribilmente innamorata.