George RR Martin – Libri
Ho attraversato mille leghe per tornare da te, Cersei. E nell’attraversarle ho perso la parte migliore di me. Non dirmi di andarmene.
Ho attraversato mille leghe per tornare da te, Cersei. E nell’attraversarle ho perso la parte migliore di me. Non dirmi di andarmene.
C’è, nel modo in cui si fa un elogio, nella voce del lodatore, nel suo accento affettuoso, un veleno così dolce che l’animo più forte ne rimane talvolta inebriato.
Per un po’ forse continuerò ad urlare il tuo nome a me stesso, nel cuore. Ma alla fine la ferita si cicatrizzerà.
Se scrivi dopando le parole, colorandole di tinte appariscenti, coprendole di rumori assordanti, avrai gli occhi di tanti come punto di arrivo. Se scrivi pensando a chi leggerà, ricorda che su quel foglio non ci sarai tu, ma l’ombra del tuo io. Scrivere, fallo per te stesso, come se nessuno dovesse mai leggere le tue paure, le tue miserie, denudati su quel foglio, vomitaci sopra i tuoi pensieri, ma fa che siano crudi e non correggerti, non farlo mai, non cancellare nulla, non rileggerti. Ecco, quello sarai tu, forse, sporco, forse semplice e a tratti banale, ma sei tu e viaggerai oltre.
Avevo un estremo bisogno di viaggiare, colsi quindi l’occasione al balzo e iniziai l’avventura. Al capolinea decisi di scendere, esausto ma felice, posizionai il segnalibro, riposi il libro sul comodino e scesi alla normalità. Leggere rende leggeri, rende liberi.
Negli antichi testi, egizi, biblici, non c’è ironia. Neanche in Omero.
Qui giace Dobby, un Elfo Libero.