Paulo Coelho – Libri
Io sapevo che eravamo come le nuvole del cielo: si uniscono, ed è pressoché impossibile dire dove cominci l’una e finisca l’altra.
Io sapevo che eravamo come le nuvole del cielo: si uniscono, ed è pressoché impossibile dire dove cominci l’una e finisca l’altra.
Tu sei una persona diversa, che vuole essere uguale. E questo, dal mio punto di vista, è considerato una malattia grave.
A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. […] Riedificano la città di Ersilia altrove. […] Poi l’abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Sarei stata la persona più secchiona del mondo, se solo i libri di scuola mi piacessero come quelli di romanzi.
Vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
Non mi ritengo ancora sconfitta. Mi rimani tu, Enrico. Gloster era il mio braccio ma tu, tu sei il mio cuore.E ti giuro, sul suo corpo mutilato, che un giorno tu sarai re.
Fu Edward, l’espressione del suo volto.L’avevo visto infuriato, l’avevo visto arrogante, una volta l’avevo anche visto soffrire. Ma quello…quello superava di gran lunga anche i più atroci tormenti. Sembrava spiritato. Non mi guardò nemmeno. Teneva gli occhi bassi, fissi sul divano, con l’espressione di un uomo divorato dalle fiamme