David Grossman – Libri
Tu devi, devi credermi. Io mi rivelo solo al secondo sguardo, o al terzo, mai a quello che effettivamente mi osserva.
Tu devi, devi credermi. Io mi rivelo solo al secondo sguardo, o al terzo, mai a quello che effettivamente mi osserva.
Loro due erano stati qualcosa, un tempo. Come spesso succede nelle vicende umane, avevano rappresentato l’uno per l’altra quel tanto sufficiente a trasformarli adesso in due sconosciuti.
Si struggeva dal desiderio di sapere cosa si agitasse in quel momento nell’animo di lui, in che modo egli pensasse a lei e se, ad onta di tutto, gli fosse ancora cara. Forse era stato gentile perché si sentiva a suo agio, eppure c’era stato quel non so che nella sua voce che non somigliava a un senso di agio. Non avrebbe saputo dire se, vedendola, egli avesse provato più gioia o più dolore, ma quel ch’era certo era che non l’aveva veduta con animo indifferente.
“È come essere stati ammessi in paradiso e poi esserne cacciati” Seth.
Non credo alla funzione sociale degli scrittori.
Il tempo e la memoria, la storia e la finzione, si fondevano in quella città come acquerelli sotto la pioggia.
Chiara: “Non riesco a capire la differenza fra l’essere sola e lo stare con me stessa… In ognuno dei due casi al ristorante dovrei prenotare per uno.”Dottor Folli: “Diciamo che la prima è una condizione che subisce, sentendosi come se gli altri l’avessero abbandonata. Invece scegliere di stare da sola significa apprezzare pienamente il tempo dedicato a lei stessa”.