Davide Trezzi – Libri
Studiare alla noia materie incomprensibili ti costringe a capirle.
Studiare alla noia materie incomprensibili ti costringe a capirle.
Il racconto è il romanzo di un pigro.
I libri ci lasciano un segno in fondo al cuore.
Io so e ho le prove. Io so come hanno origine le economie e dove prendono l’odore. L’odore dell’affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. Io so. E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova. E non deve trascinare controprove e imbastire istruttorie. Osserva, soppesa, guarda, ascolta. Sa. Non condanna in nessun gabbio e i testimoni non ritrattano. Nessuno si pente. Io so e ho le prove. Io so dove le pagine dei manuali d’economia si dileguano mutando i loro frattali in materia, cose, ferro, tempo e contratti. Io so. Le prove non sono nascoste in nessuna pen-drive celata in buche sotto terra. Non ho video compromettenti in garage nascosti in inaccessibili paesi di montagna. Né possiedo documenti ciclostilati dei servizi segreti. Le prove sono inconfutabili perché parziali, riprese con le iridi, raccontate con le parole e temprate con le emozioni rimbalzate su ferri e legni. Io vedo, trasento, guardo, parlo, e così testimonio, brutta parola che ancora può valere quando sussurra: “È falso” all’orecchio di chi ascolta le cantilene a rima baciata dei meccanismi di potere. La verità è parziale, in fondo se fosse riducibile a formula oggettiva sarebbe chimica. Io so e ho le prove. E quindi racconto. Di queste verità.
Oggi le ho parlato. Per tutto il tempo, qualcosa dentro di me mi diceva che forse coltivavo un’illusione. Che lei era un rifugio, un modo di rassicurarsi, dal momento che, volendo raggiungere l’inaccessibile, non si corrono rischi.
Se le dicesse che la luna è una lampadina al neon, lei gli crederebbe.
Eppure il sole c’è anche quando non si vede.