Elisa Favrin – Libri
Odorano di dimenticato le periferie. Ed è la stessa sensazione che ho cucita addosso.
Odorano di dimenticato le periferie. Ed è la stessa sensazione che ho cucita addosso.
Ad un certo punto, durante la notte, che io stia lavorando, guardando la tv, scrivendo, leggendo, mi viene naturale abbassare le luci. Quasi iniziano a darmi fastidio, mi metto “all’ombra” di un’abat-jour, mi rintano nella luce del computer o della tv; dò spazio al buio. Ad un certo punto della notte la notte stessa si stanca di star fuori e bussa al vetro, come un amante con i sassolini, ed io non sono in grado di lasciarla fuori. Ad un certo punto della notte io mi riconcilio con il buio e mi stendo con il silenzio.
Che cosa ho imparato su questo momento di merda? Ho imparato che mi odio perché da solo sono solo io e nemmeno questo e com’è monotono essere monocorde-mono-ri-mortifer-or-ro-re.Ho imparato a disprezzare le cose per se stesse e l’uomo hanshan che mi fa scopare non lo voglio. I i o. Io impazzisco un pomeriggio a pensare a questo modo, ancora una settimana sola alla fine e non so che fare di me stesso, ancora cinque giorni filati di pioggia fitta e freddo, voglio scender giù immediatamente perché l’odor di cipolla sulla mano mentre porto alle labbra dei mirtilli sul pendio della montagna mi ricorda improvvisamente l’odore degli hamburghers e cipolle crude e caffè e acqua di rigovernatura delle tavole calde del Mondo al quale voglio tornare senza indugio, per sedermi su uno sgabello con un hamburgher e accendermi un mozzicone di sigaretta col caffè, ben venga la pioggia sui muri di mattoni rossi, e poi ho un posto dove andare e poesie da scrivere sui cuori e non solo rocce. L’Avventura della Desolazione mi trova che trovo in fondo a me stesso nullità abissali peggiori persino di nessuna illusione. Ho la mente a brandelli.
Leggendo si scopre che non siamo soli.
Seguire con l’indice emozioni nere su sfondo bianco panna, avere la sensazione di una ruvida meraviglia sotto i polpastrelli, un viaggio tattile. L’incerta curiosità nel voltare pagina. Anche questo è un libro.
Le stagioni fuggenti non sono che onde sempre di ritorno nel lungo corso del tempo. Eppure sotto il Sole ogni cosa purtroppo è destinata a logorarsi e a scomparire.
Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.