Elisa Favrin – Libri
Sono sole le anime. E vagano a bordo di tappeti volanti imbottiti di nuvole.
Sono sole le anime. E vagano a bordo di tappeti volanti imbottiti di nuvole.
Sono corsa a casa volando, leggera come un aquilone lanciato contro le nuvole. Saltellavo, sorridevo come un bimbo davanti a un giocattolo nuovo. Volevo cantare, gridare al mondo intero il suo nome, raccontare che poteva essere vero. E il resto del mondo diminuiva, rimpiccioliva a vista d’occhio, perdeva importanza. La terra con tutti i suoi problemi era troppo piccola per contenere la mia felicità!
Toglietemi tutto, ma non la mia penna. Ho racchiuso le mie ali nell’inchiostro, tra le righe di un foglio.
Un’intima certeza si era infranta dentro di lui; era la stessa sensazione provata quando Ron se n’era andato.
Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l’ignoto proprietario precedente apriva più spesso.
Uno scrittore che dice “io” non parla solo di sé ma di e per tutti quelli che nel suo inchiostro si ritrovano.
Non è l’amore che delude l’uomo, ma l’uomo che delude l’amore. Anche perché, mentre lui è sempre all’altezza del suo mandato, la stessa cosa, purtroppo, non si può dire di noi. […] Ma è certamente l’energia più grande che l’uomo sia in grado di produrre. L’unica che riesca a fargli fare cose delle quali non si immaginerebbe mai capace. Il miracolo che rende l’uomo capace di miracoli. E, forse, se trovassimo il coraggio di non confinarlo all’atto che origina la vita; se non lo tradissimo, facendone merce di scambio sui mille tavoli della vita; se riuscissimo a guardarlo negli occhi e ad ascoltare quello che ha da dire, e ci decidessimo ad adottarlo come bussola e sestante per la nostra navigazione, ci accorgeremmo che la risposta a molte delle piccole, grandi domande che ci piovono addosso e dalle quali spesso ci sentiamo perseguitati è più vicina di quanto immaginiamo.