Charles Bukowski – Libri
La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il “Racing Form”, le diedi un colpo e la mancai.Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
La mosca stava ancora camminando sulla scrivania. Arrotolai il “Racing Form”, le diedi un colpo e la mancai.Non era la mia giornata. Né la mia settimana. Né il mio mese. Né il mio anno. Né la mia vita. Accidenti.
“Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l’appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna… Siamo al discorso di prima: non ci sono soltanto certi uomini a nascere cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall’antichità, una generazione appresso all’altra…”- Io non mi sento cornuto – disse il giovane-e nemmeno io. Ma noi, caro mio, camminiamo sulle corna degli altri: come se ballassimo…
Ho sognato la tua Barriera, Jon Snow. Grande è stata la magia che l’ha costruita, e grandi sono gli incantesimi racchiusi nel suo ghiaccio. In questo momento, noi camminiamo al cospetto di una delle cerniere del mondo.
Era come se l’avessero rubata, quella felicità, anzi come se l’avessero trovata per caso e se la fossero portata via di corsa, perché in realtà apparteneva a qualcun altro e loro non ne avevano alcun diritto.
La speranza scaturisce dal desiderio. Dal desiderio di amore, dal desiderio di esprimere noi stessi, dal desiderio di libertà. E in quanto più questo desiderio è forte e nello stesso tempo, radicato, tanto più la speranza ha la capacità di trasfigurare il futuro, di presentarcelo radioso, infinitamente desiderabile. Ed ha il potere di rasserenare il nostro cuore, di parlare le nostre ansie, di rendere sopportabile il presente e di rafforzare la nostra volontà di combattere per realizzare ciò che desuderiamo.
Aveva sempre accettato di servire il tempio di Apollo, con tutta l’ingenuità del primo amore, ma non era mai stata una libera scelta.
Garrett non te lo sto dicendo perché ti reputo come gli altri. Penso che tu sia l’opposto. E questo mi spaventa un po’. Perché se ti dicessi quanto mi stai a cuore… in un certo senso sarebbe come rivelarlo a ma stessa. E in questo modo mi esporrei al rischio di rimanere ferita un’altra volta.