Anthony De Mello – Libri
Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla Terra?
Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla Terra?
Cosimo non resse: ancora la lingua fuori sbottò: – Sai che non sono mai sceso dagli alberi da allora? – Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino.
Sorrideremo dei nostri vizi. Quali? Quelli di darci per scontati, come se dovessimo esserci sempre come il suono delle campane, come se dovessimo morire insieme ed essere nati insieme, sempre: vizio venuto perché un piccolo spago di giorni si sgomitolava e ci faceva ritrovare.Povera abitudine: raro che uno si accorgesse che l’altro era cambiato dalla sera prima. Raro che ci si accorgesse che il suo umore metteva una pausa diversa tra il giorno già pronto e il buongiorno scambiato, che un sogno aveva sforzato gli zigomi, che un’ombra mai avuta cadeva dalla lampada sulla guancia. Sorrideremo del vizio che ci fa vedere uguali e capiremo i fitti nostri mutamenti e stupiremo che siano stati così numerosi.
Pensava alla parola che Edgar aveva usato, “realtà”, all’idea di riuscire a staccarsi dagli interessi e dai sentimenti degli altri e diventare puro sguardo. Avrebbe saputo vedere Edgar in quel modo? E sarebbe stata la verità? Si sporse dal materasso per spegnere la sigaretta. Adorava dormire con lui sotto quella coperta ruvida. Adorava svegliarsi al mattino e trovarlo ancora vicino a lei.
Quanto di tutto questo stiamo pensando noi e quanto di tutto questo è già stato pensato per noi?
Pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercar di uccidere la luna, pensò. La luna scappa. Ma pensa se ogni giorno un uomo dovesse cercare di uccidere il sole? Siamo nati fortunati, pensò…
Se cerchiamo qualcosa, anche quel qualcosa è in cerca di noi.