Emily Brontë – Libri
Se tu morissi… io ne morirei…
Se tu morissi… io ne morirei…
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come me hanno valori che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle, dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare. Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato, non le amiche, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto, che hanno cercato, e difeso e sopportato.Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive… Quelle come me donano l’anima, perché un’anima da sola, è come una goccia d’acqua nel deserto.
Non faccio che dire “piacere d’averla conosciuta” a gente che non ho affatto piacere d’aver conosciuto. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate certe cose.
È stupido cercare di spiegare (e tuttavia non riesco a smettere), ma è sempre così per me. In qualche punto, molto vicino, si accumula qualcosa – o qualcuno – che implora di esplodere, soffocherà non trovando uno sfogo e, anche se non mi è assolutamente chiaro cosa – o chi – sia, capisco perfettamente il suo bisogno di erompere, sento chiaramente il suo grido soffocato.
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
A volte, quando si sedeva sul suo letto a guardarlo dormire, le piaceva pensare che nei suoi sogni vivesse in un mondo dove tutti lo capivano, dove il linguaggio era qualcosa che lui spontaneamente comprendeva. Sperava che sognasse di giocare con altri bambini, che gli rispondevano, che non si allontanavano da lui perché non parlava. Sperava che nei sogni fosse felice. Dio poteva concedergli almeno quello. Giusto?
Non c’è più distinzione tra le opere di fantasia e le altre: esiste solo la narrativa.