Virginia Woolf – Libri
Senza nessun bisogno di affrettarsi. Nessun bisogno di mandare scintille. Nessun bisogno di essere altri che se stessi.
Senza nessun bisogno di affrettarsi. Nessun bisogno di mandare scintille. Nessun bisogno di essere altri che se stessi.
“Jamie, io ti amo””Lo so” rispose sottovoce “Certo che lo so, tesoro. Lascia che io te lo dica nel sonno, quanto ti amo. Perchè non c’è molto che io possa dirti mentre siamo svegli, se non le stesse, povere parole, ripetute ancora e ancora. Mentre dormi tra le mie braccia, invece, posso dirti cose che suonerebbero sciocche nella veglia, e i tuoi sogni sapranno che sono vere. Dormi, mo duinne. ” (da “Il Ritorno”)
Andò giù bene, ci voleva proprio. Naturalmente era da codardi sforzarsi di dimenticare l’incomprensibile, però necessario.
Il treno arriva con un’ora di ritardo. Ma a cosa serve arrivare puntuale a un appuntamento, quando sai che la persona che ami più della tua stessa vita non si presenterà mai?
Gli scrittori più originali dei nostri giorni non sono quelli che portano qualcosa di nuovo, ma quelle che sanno dire cose risapute come se non fossero mai state dette.
Si era svegliata. Batté le palpebre nell’oscurità impenetrabile. Spalancò la bocca e respirò con il naso. Batté di nuovo le palpebre. Sentì scorrere una lacrima, la sentì sciogliere il sale lasciato da altre lacrime. La saliva non le scendeva più in gola, il cavo orale era secco e duro. La pressione interna tendeva le guance. Era come se il corpo estraneo che aveva in bocca fosse sul punto di farle esplodere la testa. Ma che cos’era, che cos’era? Il primo pensiero concepito al risveglio era stato che avrebbe voluto sprofondare di nuovo. Sprofondare in quell’avvolgente abisso buio e caldo. L’effetto dell’iniezione che l’uomo le aveva fatto non era ancora finito, ma lei sapeva che il dolore incombeva, lo capiva dai lenti, sordi colpi che scandivano le pulsazioni e dal flusso spasmodico del sangue nel cervello. Lui dov’era? Era proprio alle sue spalle? Trattenne il respiro, rimase in ascolto. Non udì nulla, però ne percepiva la presenza. Come un leopardo.
Scrivere è smettere di rimanere nascosti dentro se stessi.