Pier Francesco Grasselli – Libri
Appoggiai il telefonino sulla scrivania e mi guardai intorno. Avevo voglia di gridare a squarciagola.
Appoggiai il telefonino sulla scrivania e mi guardai intorno. Avevo voglia di gridare a squarciagola.
Un libro nasce anche per ricordare che niente potrà mai uccidere l’immaginazione.
“Molte miglia ci separano”, disse Legolas guardando lontano e facendosi ombra agli occhi con la mano. “Vedo un’oscurità in cui si muovono delle figure, grandi figure lontane sulla riva del fiume; ma che cosa siano non saprei dire. Non sono nubi o foschie a ostruirmi la vista: vi è come un velo d’ombra, steso sulla campagna da qualche strana potenza, che discende lentamente il corso del fiume. Si direbbe che il crepuscolo stia scivolando giù dai colli sotto innumerevoli alberi”.
Eravamo già all’entrata del reparto del Positivo: finii d’esser Gubbio e diventai una mano.
Un libro è un film, in cui le parole diventano la cinepresa e la mente lo schermo.
L’istruzione… ha prodotto un vasto popolo capace di leggere ma incapace di discernere quello che vale la pena di leggere.
L’ultima luce, nell’ultima finestra, si spegne. Solo l’inarrestabile macchina del mare continua a svellere il silenzio con la ciclica esplosione di onde notturne, lontane ricordanze di tempeste sonnambule e naufragi di sonno.Notte sulla locanda Almayer.Inarrestabile notte.