Paul Mehis – Libri
L’oscenità non sta sempre nelle parole di uno scrittore, ma può nascondersi nell’interpretazione del lettore.
L’oscenità non sta sempre nelle parole di uno scrittore, ma può nascondersi nell’interpretazione del lettore.
Il solo motivo per cui chiediamo ad altre persone com’è andato il loro fine settimana è perché così gli possiamo raccontare il nostro.
Nessuno può porre fine a ciò che non era già destinato a finire…
L’estate dei miei otto anni… ho fatto una cosa stupida. Ho fatto una promessa che non potrò mantenere.
“Senta, Watson” mi sussurrò “avrebbe paura di dormire nella stessa stanza con un pazzo, con un uomo che soffre di rammollimento cerebrale, con un idiota la cui mente ha perduto ogni energia?””Nemmeno per sogno” risposi sbalordito.”Ah, meno male!” Disse, e per quella notte non fu possibile cavargli altro.
Ogni essere umano custodiva una buona ragione per non credere più ai sogni e sentirsi tradito dalla vita.
Dentro la palla di neve sulla scrivania di mio padre c’era un pinguino con una sciarpa a righe bianche e rosse. Quando ero piccola papà mi metteva seduta sulle sue ginocchia e prendeva in mano la palla di neve. La capovolgeva perché la neve si raccogliesse tutta in cima, poi con un colpo secco la ribaltava. E insieme guardavamo la neve che fioccava leggera intorno al pinguino. Il pinguino è tutto solo, pensavo, e mi angustiavo per lui.Lo dicevo a papà e lui rispondeva: “Non ti preoccupare, Susie, sta da re. È prigioniero di un mondo perfetto”.