Emily Brontë – Libri
[…] E mi domandavo stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d’inquieti sonni, per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.
[…] E mi domandavo stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d’inquieti sonni, per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.
Tutto è racconto, Martìn. Quello che crediamo, quello che conosciamo, quello che ricordiamo e perfino quello che sognamo.
Ma si può sapere dov’è finito il maschio dei racconti delle nostre madri? Quelli con il petto villoso, quelli con i pantaloni altezza vita, quelli con la brillantina sui capelli e non con i capelli tra la brillantina (…) è nostra la colpa allora?
Jacob: è come una droga per te bella, ormai l’ho capito. Ma io sarei stato qualcosa di più sano: l’aria, il sole.Bella: anche io ne ero certa, eri come il mio sole personale! Il rimedio migliore alle nuvole.Jacob: alle nuvole posso farcela. Ma a un’eclissi… no!
È facile disprezzare quello che non si può ottenere.
Il guaio della letteratura demenziale o di consumo è che annovera tra le sue fila scrittori molto prolifici ed editori molto avidi.
Il “Proemio”: la dedica alle donne e l’ammenda al “peccato della fortuna”.