Carlo Dossi – Libri
Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.
Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.
La letterattura è il modo di maneggiare il magma della vita senza ustionarsi.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
Guadato il fiume, valicato il passo, l’uomo si trova di fronte tutt’a un tratto la città di Moriana, con le porte d’alabastro trasparenti alla luce del sole, le colonne di corallo che sostengono i frontoni incrostati di serpentina, le ville tutte di vetro come acquari dove nuotano le ombre delle danzatrici dalle squame argentate sotto i lampadari a forma di medusa. Se non è al suo primo viaggio l’uomo sa già che le città come questa hanno un rovescio: basta percorrere un semicerchio e si avrà in vista la faccia nascosta di Moriana, una distesa di lamiera arrugginita, tela di sacco, assi irte di chiodi, tubi neri di fuliggine, mucchi di barattoli, muri ciechi con scritte stinte, telai di sedie spagliate, corde buone solo per impiccarsi a un trave marcio. Da una parte all’altra la città sembra continui in prospettiva moltiplicando il suo repertorio d’immagini: invece non ha spessore, consiste solo in un diritto e in un rovescio, come un foglio di carta, con una figura di qua e una di là, che non possono staccarsi né guardarsi.
Blart era sempre confuso dalle spiegazioni di Uther sulle leggi di mercato. In un certo senso, ogni legge sembrava fatta apposta per far guadagnare un sacco di soldi al mercante e obbligare i suoi clienti a pagare la merce al prezzo più alto possibile.
Un legame di sguardi e di silenzi li univa tra le ombre di quella casa, alla fine di una strada isolata dove si prendevano cura l’uno dell’altro, lontani dal mondo.
Un libro è un mondo da scoprire, un mare in cui immergersi, un’avventura senza fine.