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Michael Connelly – Libri

Io credo nella teoria dell’unico proiettile. Ci si può innamorare molte volte, ma c’è un unico proiettile con inciso un nome. E se sei abbastanza fortunato da venire colpito da quell’unico proiettile, puoi star certo che la ferita non guarirà più.Chissà, forse Roy Lindell aveva il nome di Martha Gessler inciso sul suo proiettile. Sul mio c’era quello di Eleanor Wish. Mi aveva colpito e tanto bastava. C’erano state altre donne, prima e dopo, ma la ferita che lei aveva prodotto non si era rimarginata. Sanguinava ancora e io sapevo che non avrebbe mai smesso. Era così che andava. Nel cuore le cose non finiscono mai.

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    Ma io, che non sono fatto per spassi,nè per la corte di specchi amorosi,io, che sono di rozzo conio e senza maestà d’amore per pavoneggiarmicon impudiche ninfe sculettanti,io, che sono amputato d’armonia,frodato di fatezze da Natura,deformato, non finito, speditoprima della mia ora al vivo mondomesso su a malapena per metà,e in modo cos’storpio e fuori tonoche se gli arranco accanto i cani stessi mi abbaiano contro -perdio, io, in mezzo ai pifferi di pacenon ho altro gusto per passare il tempoche spiare la mia ombra sotto il solee cantarmi la mia deformità,E così, non potendo far l’amantein questi giorni di bell’eloquio,io decido di essere malvagioe odiare questi inutili diletti.

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    “Ancora una volta mi gettate nella disperazione, Morrell!” Disse Valentina “e ancora una volta ricacciate il pugnale nella ferita! Che fareste, dite, se vostra sorella ascoltasse un consiglio uguale a quello che mi date?””Signorina” rispose Morrell, con un amaro sorriso, “sono un egoista, e nella mia qualità di egoista, non penso a quello che farebbero gli altri nella mia posizione, ma a quel che conto di fare io, Penso che vi conosco da un anno, che ho riposto, dal giorno in cui vi conobbi, tutte le possibili felicità nel vostro amore, che venne un giorno in cui mi diceste che mi amavate, che da quel giorno fissai le sorti del mio avvenire sul vostro possesso, giacché il possedervi è per me la vita. Ora non penso più a niente: dico solo a me stesso che le cose sono cambiate, che credevo aver guadagnato la felicità, e l’ho invece perduta. Ciò accade sempre al giocatore che perde non solo quel che aveva, ma quello che non aveva.”