Carl William Brown – Libri
La letteratura non deve limitarsi ad elogiare i potenti ed a consolare i perdenti.
La letteratura non deve limitarsi ad elogiare i potenti ed a consolare i perdenti.
No, non temo l’estraneità che c’è fra noi, al contrario – ovvio che è il contrario. Dimmi cosa c’è di più bello ed entusiasmante della possibilità di dare qualcosa che ti è molto caro, quello che hai di più caro – un segreto o una debolezza, o una richiesta assurda come la mia – a una persona totalmente estranea (volutamente estranea!). Di metterlo nelle sue mani mentre io mi tormento per la vergogna e l’imbarazzo di essermi lasciato tentare da un’illusione così meschina, e aver sentito dentro di me questo desiderio di elemosinare.
Nei libri che ricordiamo c’è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Poi mi ritrovo fuori, con il cane. Fuori per strada. […] E cerco camminando (gioia ovunque, afferrata senza angoscia) e non trovo niente, fottuta letteratura di merda, realismo di ogni ordine, notte, orchi, fate corrotte! La gente si volta al passaggio dello svitato dalla testa ammaccata accompagnato dal cane che fa le linguacce. Ma anche loro, i passanti, non ne conoscono mica tante di storie che sian tutte rose e fiori! E se la ridono, con la risata carnivora dell’ignoranza, la risata feroce della pecora dai mille denti!
Non ricordo l’amore che se n’è andato con lei, ma solo il vuoto che mi ha raggiunto senza di lei.
Giovani che frequentate le discoteche, sappiate che il suolo che calpestate, con quello che pagate, dovrebbe essere di gran lunga già vostro, ed invece…
Io scrivo con la penna dell’anima con l’inchiostro del cuore.