Gabriele D’Annunzio – Libri
Nessuna cosa gli avrebbe fatto dolore quanto l’esser da lei creduto un uomo comune.
Nessuna cosa gli avrebbe fatto dolore quanto l’esser da lei creduto un uomo comune.
Per ogni libro degno di essere letto c’è una grande quantità di carta straccia.
Canta! Perché il bagno sul finir del giornoSai che laverà via il fango più immondo!Pazzo è colui che si rifiuta di cantare;Dell’Acqua Calda non vi è piacer più salutare!Dolce è della pioggia che cade intorno il suono,E del ruscel che scorre dal colle al pianoro;Ma meglio della pioggia e dell’impetuoso torrente,È l’Acqua Calda di un fango fumante e bollente.D’acqua fredda il bisogno noi risentiamo a voltePer cavare la sete e procurar sollievo;Ma in questi casi è meglio di Birra una botteE giù per la tua schiena Acqua Calda a dirotto.Bello è veder l’acqua zampillareE da una fonte limpida al sole scintillare,ma suono di fontana non sarà mai sì piacevoleCome dello sguazzar nell’Acqua Calda il rumor allettevole!
Da lettore sono certo che o si viene agganciati subito, o mai più, ed è per questo motivo che molti libri sui miei scaffali sono stati misteriosamente abbandonati dopo la pagina 20.
Perciò mi sembra che si debba coltivare l’arte del regalare anche alle cose belle che ci sono vicine e abituali, l’amore e la venerazione che riserviamo a quelle lontane e remote.
Il sonno era l’unico regno in cui sarebbe riuscita a entrare.
Di tanto in tanto avremmo davvero bisogno di essere stranieri a noi stessi. Dimodoché la luce nascosta nella nostra anima illumini ciò che esiste intorno a noi.