Henry James – Libri
L’unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
L’unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
Un dolore senza nome le strinse il cuore… (da “La ragazza in blu”)
Ciò che ricordiamo, non è altro che un frammento sul ponte tra l’emozione e il mistero; esso, passeggiando fra i nostri pensieri, a volte si affaccia sorridendo dal bordo di quel ponte, e agita le sue braccia ogni volta che vuole essere riportato alla memoria.
Era un cimelio incredibile, la prova che Lily Potter era esistita, esistita davvero, che la sua mano calda un tempo si era mossa su quella pergamena, tracciando con l’inchiostro quelle lettere, quelle parole, parole su di lui, Harry, suo figlio.
Scrivo ad occhi chiusi perché sia la mente a vedere e dettare ciò che devo raccontare.
Era venuto il momento di guardare al futuro, i muri che aveva costruito intorno a sé avevano incominciato a crollare. Theresa aveva pianto quasi tutta la notte, ma il mattino successivo sapeva che cosa doveva fare.
Colpiscimi, subito, per asprezza ma in purezza. Ridammi, subito, un immobile “senso del dovere” che sappia con abile presunzione esprimere il senso alle cose. Raccontami una storia, la più dolce e violenta, per riderne insieme, uno accanto all’altra. Inventiamo un mondo lieve e distruttivo, restiamo mano nella mano, “parliamo d’amore” (ed è troppo necessario, in questo caso, l’uso delle virgolette), diciamoci “amore” o, almeno sfatti e stanchi proviamoci… magari ascoltando stilemi barocchi o graffi alla Nick Cave, leggiamo Ariosto e Benjamin, guardiamo Robert De Niro e Jean Gabin. Insomma doniamoci immagini, parole, suoni. Per noi sono cose importanti e non ozioso passatempo. Sai, alle volte, è atroce vivere in silenzio e non parlare con i propri angeli.