Anonimo – Luoghi comuni
Fatti, non parole.
Fatti, non parole.
I cuochi coprono i loro errori con la maionese, gli architetti con l’edera e i medici con la terra.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
O stolto è nemico di se stesso. Egli non vive, finge soltanto di vivere.Non ama, finge soltanto di amare…
Sono qui, a pensare alla mia vita senza amore. Molte volte starei meglio, altre peggio. Perché io mi ritrovo qui, ad avere paura. Paura di quella sensazione che provo quando lo vedo, quando lo penso. Paura dei suoi occhi, che non so se dicono la verità. Paura dei suoi gesti, che mi confondono. E mi ritrovo qui, sola, come una stupida, a scrivere frasi dolci, profonde, insensate, ad avere paura di un’ombra. Sono io l’ombra. L’ombra del suo passato. Ho paura di me stessa, della felicità che potrei provare se mi fidassi. Ho paura di me stessa e credetemi, non c’è paura peggiore…
Ti volevo telefonare… ma avevo finito i soldi.
Le pagine della vita non si possono strappare, bisogna saper girare pagina e saper ricominciare…