Raffaele Caponetto – Matrimonio
Il matrimonio riparatore è, quasi sempre, fonte di guai e dolori.
Il matrimonio riparatore è, quasi sempre, fonte di guai e dolori.
La vita ha una infinità di colori, dal nero più cupo ai rossi, blu e gialli più fulgidi e sfavillanti. Basta cogliere quelli giusti per avere una vita felice.
La bellezza è effimera, fugace; c’è e non c’è, è incostante, volubile. È pericolosa per se e per gli altri. Meglio la bruttezza è duratura, permanente: se c’è, c’è, è costante, persistente. Preserva da pericoli e tentazioni. La bellezza è esplosiva; la bruttezza è sedativa.
Una giovane coppia che si ama in modo violento, frenetico, viscerale non si cura delle differenze che riguardano carattere, abitudini, usi e costumi. Non ha pregiudizi di carattere religioso, sociale, culturale. Tutto si brucia e consuma sull’altare della passione. Ma anche la passione brucia, si consuma, si estingue ed emerge, spesso, l’incompatibilità di una vita in comune. Allora ha valenza il caro, vecchio motto: moglie e buoi dei paesi tuoi. Questo non mette sempre al riparo da brutte esperienze, ma ne abbatte notevolmente la soglia.
Per il solo fatto di esistere, sei fortunato; altrimenti la tua anima vagherebbe, irrequieta e errabonda, in attesa spasmodica di vedere la luce.
Vorrei che il tuo odore fosse il profumo di casa mia.
Il matrimonio ha molti dolori, ma il celibato non ha gioie.