Lucia Gaianigo – Matrimonio
Ci vuole una vera fede anche solo per supporre che, un semplice cerchietto, infilato al dito anulare della mano sinistra, possa sancire, per sempre, l’unione di due individui.
Ci vuole una vera fede anche solo per supporre che, un semplice cerchietto, infilato al dito anulare della mano sinistra, possa sancire, per sempre, l’unione di due individui.
Fare il marito è un lavoro a tempo pieno.
Credo che gli uomini con il buco all’orecchio siano preparati al matrimonio: hanno provato dolore e comprato gioielli.
Le donne oneste scelgono il marito con il cuore, non con gli occhi.
Se ti avrò per sempre accanto a me la felicità non finirà mai. La gioia saremo noi.
Sposare contiene il verbo osare. Non è un caso.
Perché la donna che diceva di amarmi aveva lasciato che la sua insoddisfazione mettesse artigli e lunghi denti e diventasse il mostro che poi ha finito per dividerci, invece che semplicemente e naturalmente rendermene partecipe? Perché non ci si capisce mai davvero? Perché ci si ama, si arriva a sentirci un tutt’uno con l’altra persona, come se davvero fossimo due metà di un unico insieme e poi un niente, un nonnulla o un nessuno, bastano per separarci di nuovo e farci tornare due unità separate, due sconosciuti, due ricordi, come se l’altro fosse soltanto una vecchia canzone che ci piaceva e che abbiamo a lungo ascoltato in un tempo lontano, ma di cui oramai ricordiamo a stento il ritornello?