Guido Ceronetti – Medicina e salute
Le donne hanno oggi il medico, come ieri avevano il confessore. I disastri che provocheranno questi nuovi confessori non saranno inferiori a quelli che provocavano un tempo quei vecchi medici.
Le donne hanno oggi il medico, come ieri avevano il confessore. I disastri che provocheranno questi nuovi confessori non saranno inferiori a quelli che provocavano un tempo quei vecchi medici.
DoloreMura fredde, lenzuola madide di sudore.Una luce accecante attraversa i vetri appannatie illumina il tuo sguardo spento.Il tuo viso avvizzito esalta il dolore interminabile nelle sue infinite pieghe.Quali parole colmeranno questo silenzio?Lasciati andare…non allontare questo opprimente patimento dell’Anima…Vivi il tuo scoramento e… soffocalo!La tua Essenza potrà risorgere dalle Cenerie vivere nuovamentedignitosapurificatada questo struggente dolore.
Atleta delle paralimpiadicome un puledro mordi il frenoil traguardo è vicinonon mollare!Le ruote stridonole mani brucianoi tuoi occhi lucidisprizzano scintille:Hai vinto, hai vinto!Tu uomo, dalla volontà di ferrovuoi ritrovarenella lotta,nella vittoria,quella parte del corpoche il destinoha voluto toglierti.E, noi, commossie ammirati,troviamo la forzaper superare gli ostacolidi ogni giornoringraziando te,la vita e l’amore,che ci trasmetti.
La miglior medicina è godersi la vita istante per istante.
L’uomo malato ha la saggezza del vecchio e la speranza del giovane.
Che alla fine, la vera medicina sta nell’ammalarsi di qualcos’altro.
I dottori per guarirvi hanno bisogno di poco: pur che vi possano proibire qualcosa tutto va a posto. L’astuzia sta nel farsi proibire soltanto le cose cui si tiene di meno.