Alex Pramix – Morte
Com’è strana la vita mentre un nostro caro smette di soffrire e raggiunge il paradiso per noi che restiamo inizia l’inferno.
Com’è strana la vita mentre un nostro caro smette di soffrire e raggiunge il paradiso per noi che restiamo inizia l’inferno.
Quando ami con tutto te stesso una persona la vorresti completamente per te, assorbendone anche il passato.
Una persona annega in alto mare, una annega in un bicchier d’acqua. Ma entrambi muoiono.
Tutto ciò che si può chiedere a qualcuno che abbiamo sempre sentito così al di sopra di noi è ottenere che il nostro ultimo sguardo si fissi nel suo, in quel volto per il quale non c’importa di morire.
È tempo di andare, voi verso la vita, io verso la morte.
Ricordo mio nonno, un contadino: quando gli chiedevo “Cosa fai, nonno?”, rispondeva “aspetto la morte”. Per me non era mai una risposta tragica perché per lui aspettare la morte significava attrezzarsi, nell’ultima parte della vita, ad affrontarla con tutte le armi dell’uomo (lo scherno, l’ironia, la tristezza, l’amicizia, l’amore), ma mai ad esorcizzarla. Noi invece la dobbiamo esorcizzare con i nostri “gesti segreti” perché crediamo solo nei fatti. E di fronte al “fatto della morte”, che non si può controllare perché si è “assenti” nei riguardi di esso, possiamo solo fare scongiuri o “dare i numeri”.
La morte sembra essere l’unica soluzione ai dolori della vita, ma la vita sembra essere l’unica soluzione che ci permette di affrontare i dolori.