Walt Whitman – Morte
Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi.
Mi lascio in eredità alla terra, per rinascere nell’erba che amo, se ancora mi vuoi, cercami sotto i tuoi piedi.
Ciò che non è fisso non è niente. Ciò che è fisso è morto.
La nascita e la morte sono due imposizioni che ci vengono date.Non abbiamo la possibilità di scegliere se e quale accettare, o quale rifiutare.L’unica differenza è che la vita ti apre mille porte la morte le chiude.
Per quasi tutto il genere umano la morte e l’immortalità sono materia di debole e rara curiosità. Pochissimi uomini passeggiano fissando il cielo, e vivono pensando alla morte.
La morte mi è rimasta accanto per molti anni, mi serviva il suo monito perché volevo essere migliore e non perdere nemmeno un prezioso istante di quelli che restavano. Il tempo è trascorso in questa fatica immane, un sentiero sempre in salita ed ora, che finalmente siedo in cima alla vetta godendo del paesaggio, mi accorgo che la morte mi ha lasciata sola a festeggiare la meritata conquista.
Commemorazione ai morti? Ma stiamo scherzando? Non ci penso neanche, figurati se stanno peggio di noi vivi, sono loro dall’aldilà, che dovrebbero commemorarci, cavolo.
Nessuno teme veramente la morte, ma molti temono di vivere soffrendo.