Solone – Morte
Non definire un uomo felice finché non muore: tutt’al più, egli è fortunato.
Non definire un uomo felice finché non muore: tutt’al più, egli è fortunato.
Per conoscere la vita, ci si deve nascere e viverla. Per conoscere la morte, morire e ritrovarsi con la mente sveglia e la memoria accesa.
Lo so che ci sei… Fatti vedere ancora per un attimo! Non importa quello che sei, o quello che sarai, sei andato via senza dirmi una parola. Mi guardo in torno ma non c’è ricordo di te, ti guardo su di un pezzo di carta vecchia, ma non sento quel caldo respiro del tuo corpo lacerato dal dolore che ti ha portato via senza chiederti se eri pronto a lasciare tutto e tutti.
Nessuno può essere definito felice prima che sia morto.
L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di ignorare la data della propria esecuzione.
Nel regno eterno della morte troverai quella pace invano sospirata in questa vita di miserie e di affanno.
Voglio sentire il sapore, voglio ascoltarla, voglio annusarla. La morte viene una volta sola, giusto? Non voglio mancare all’appuntamento. […] Amico non lo so. Potrebbe essere l’esperienza che ti fornisce il pezzo mancante del mosaico…