Jean Baptiste Alphonse Karr – Morte
Se dovessimo abolire la pena capitale, mi piacerebbe vedere cosa farebbero per prima cosa i miei amici assassini.
Se dovessimo abolire la pena capitale, mi piacerebbe vedere cosa farebbero per prima cosa i miei amici assassini.
Gran Dio e testimoni tutti della mia morte: son vissuto filosofo e muoio cristiano.
Ciò che mi terrorizza di più non è la morte in sé, ma il buio e l’aria viziata della bara. Una finestra vista mare o un tetto apribile solare potrebbe renderla meno soffocante e più luminosa.
È strano come a volte il ricordo della morte sopravviva molto più a lungo della vita che essa ha rubato.
Alla fine l’ipersensibilità ti rende così debole che arrivi a pensare che qualsiasi cosa diventi inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusta. Cominci a odiare tutto, a odiare le persone fino ad arrivare a odiare te stesso, la tua vita e così arriva l’ultimo inspiegabile, atroce, irreparabile e ingiusto pensiero che ti porta alla fine.
Avrei voluto lasciare un segno, ma sto morendo. Non sono riuscito a realizzare neppure uno dei miei sogni. Dolore sordo allo stomaco per via della pallottola. Afferro un rametto e incido un solco sulla terra.
Non lamentarti troppo per la tua vita, d’altronde; l’eternità ti servirà per rimpiangerla.