Italo Calvino – Morte
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.
La morte sta nascosta negli orologi (…) è il tempo, il tempo della individuazione, della separazione, l’astratto tempo che rotola verso la sua fine.
Non avevo niente contro di loro e non mi avevano fatto niente di male, come altri invece mi avevano fatto per tutta la mia vita.Loro hanno pagato per tutti.
Un Giorno… Immaginando un mondo oltre questa dimensione dove la fantasia può spaziare senza più barriere umane, portando portare nel mondo di destinazione soltanto i periodi felici e godendo delle esperienze positive terrene, penseremo di essere approdati in paradiso!
Forse è questo il peccato originale, essere incapaci di amare e di essere felici, di vivere a fondo il tempo, l’istante, senza smania di bruciarlo, di farlo finire presto. Il peccato originale introduce la morte, che prende possesso della vita, la fa sentire insopportabile in ogni ora che essa arreca nel suo trascorrere, e costringe a distruggere il tempo della vita, a farlo passare presto, come una malattia; ammazzare il tempo, una forma educata di suicidio.
La nascita fu la sua morte.
L’idea di morire non mi crea nessuna paura; so già che tornerò lì dov’ero prima di venire al mondo e la cosa mi affascina e mi rende sereno.
Guarda davanti a te semprepotrebbe esserci la fine o la vita eternanon avere pauracorri, corri verso di essafallo a testa alta e fiero di non avere paura.