Ron (Rosalino Cellamare) – Musica
Tu resterai nella mia mente, tu che sei ferite e lacrime… Tu resterai con me per sempre come il giorno che io ti incontrai io lì ti amai.
Tu resterai nella mia mente, tu che sei ferite e lacrime… Tu resterai con me per sempre come il giorno che io ti incontrai io lì ti amai.
La terra ha musica per coloro che ascoltano.
“Continua a suonare,” m’incitò Esme. Le mie mani si erano fermate di nuovo.Feci come aveva chiesto, e venne dietro di me, poggiando le mani sulla mia schiena.La canzone era interessante, ma incompleta. Giocai con un accordo, ma non sembrò in qualche modo corretto.”È affascinante. Ha un nome?” Chiese Esme.”Non ancora.””Vi è una storia collegata?” Domandò, un sorriso nella sua voce. Questo le dava un immenso piacere, e mi sentii in colpa per averle negato la mia musica per così tanto tempo. Ero stato egoista.”È… una ninna nanna, suppongo.” Trovai l’accordo giusto. Si legò con facilità al movimento successivo, prendendo vita da solo.”Una ninna nanna,” ripetè a se stessa.Vi era una storia dietro questa melodia, e una volta che lo capii, tutti i pezzi si ricomposero facilmente. La storia era una ragazza addormentata in uno stretto letto, dai capelli neri folti e arruffati e contorta come un’alga sopra il cuscino…
Una canzone, tanti ricordi, meravigliose emozioni.
Per il musicista suonare significa trasmettere emozioni all’attento pubblico.
E sapere che quando le rondini si appoggiano sui fili della luce, diventano uno spartito che solo io posso immaginare di suonare.
Cosa voglio io dalla mia musica? Che faccia un discorso, che abbia delle tensioni interne, che sia temporale, non statica. Ma soprattutto che esprima se stessa usando le mie energie come quelle di un suo umile manovale.