John Cage – Musica
I suoni se ne stanno nella musica per rendersi conto del silenzio che li separa.
I suoni se ne stanno nella musica per rendersi conto del silenzio che li separa.
Quando la vita ti maltratta, ci sono canzoni che sanno accarezzarti meglio di tante persone.
Prendi uno come me, che suona il contrabbasso da quando aveva quattordici anni. Io ho seguito la sua evoluzione: da un semplice strumento pizzicato in due tempi alla completa libertà di musicisti come Stanley Clarke… Mi sono trovato in situazioni in cui i colleghi mi incitavano: sei libero; e io rispondevo: un momento, non so se voglio esserlo. Ho suonato con musicisti giovani che non conoscono che la libertà. Non sanno come si suona a tempo e quanto lo si può apprezzare… Eppure mi piace quello che oggi succede al basso. Alcuni dei giovani che suonano il contrabbasso come una chitarra sono fantastici. Ma io, adesso come prima, preferisco suonare a tempo: ritmo con un buon sound, che non potrà mai essere sostituito da qualcos’altro. È come il battito del cuore.
Se tutto va in fretta, sarò una saetta.
Per danzare, l’anima, non ha bisogno nemmeno della musica: Bastano i battiti del cuore.
Del senso delle parole ascolto la musica.
La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme più calmo e più profondo, come un torrente che si trasforma in lago.