Avril Lavigne – Musica
A volte penso che la mia chitarra sia un po’ il mio terapista.
A volte penso che la mia chitarra sia un po’ il mio terapista.
Fai della tua vita una colonna sonora e della musica il linguaggio del tuo cuore.
Note che si intrecciano nell’aria, volano lontane, poi si ritrovano, si uniscono e si lasciano fino a trovarsi d’improvviso d’accordo per dar piacere all’anima.
E adesso aspetterò domaniper avere nostalgiasignora libertà signorina fantasiacosì preziosa come il vino così gratis come la tristezzacon la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme più calmo e più profondo, come un torrente che si trasforma in lago.
Non sono certo un esperto, ma trovo che il calcio, come ogni altra competizione atletica, sia una grande espressione di bellezza e vitalità. Poi ognuno la bellezza se la cerca un po’ dove vuole: chi nel calcio, chi in una statua, chi nella musica.
Lascio stare ogni mio problemaLascio che non mi porti giùSarà come girare sulla schienaPer poi alzarsi e non pensarci piùSu su fino alle stelle il suono che amo di piùDa brividi sulla pelleBoom può cambiarti la giornataIl ritmo di una canzone finora mai ascoltataOgni parola ha l’effetto di una fucilataChe uccide all’istante nel momento in cui è pronunciata.