William Shakespeare – Musica
Val meglio di meritare il suffragio di un sol uomo di gusto, che di suscitare, con mezzi indegni dell’arte, gli applausi di una sala piena di spettatori volgari.
Val meglio di meritare il suffragio di un sol uomo di gusto, che di suscitare, con mezzi indegni dell’arte, gli applausi di una sala piena di spettatori volgari.
La musica è il mio antidolorifico.
Si può essere virtuosi di una falsa musica.
Le mie parole non sono mai buttate a caso, ma non voglio per questo siano fragorose. Scrivo per chi verrà con me, a trovarmi nei miei inverni che si sviscerano solo in note musicali. La Musica, il mio veicolo per sciogliermi nella mia malinconia.
Io che non potrò mai creareniente,io amo l’amore ma non la gente,io che non sarò mai un Dio.Vivere, nessuno mai cel’ha insegnato,vivere fotocopiandoci il passato,vivere, anche se non l’ho chiestoio di vivere, come una canzoneche nessuno canterà.
Nella nostra vita si suonano delle note, a volte dolci, a volte lente, a volte casuale, a volte precise, a volte deboli, a volte allegre, a volte tristi. Note su note io creo la mia melodia. Suonarla vuol dire ricordare, a volte con le lacrime agli occhi, a volte col sorriso sulle labbra: ma il ricordo è parte dell’anima e mi tiene viva ed è l’unico modo che mi fa aver voglia di continuare a suonare e cercare la giusta melodia, quella che mi porta serenità e dolcezza nel cuore.
Non so se sia possibile paragonare un suono ad una mano che ti accarezza, ma questo è quello che ho provato sulla pelle.