Giampiero Piovesan – Nemico
L’invidia uccide il diritto alla gelosia.
L’invidia uccide il diritto alla gelosia.
Il caos è un nome per ogni ordine che causa confusione nelle nostre menti.
Quello che il Male ottiene, sperando di trasformarsi in quello che vorrebbe, ma non può diventare, è logico che agisce contro di lui, si “rivolta” contro chi nasconde scopi di dominio e possesso dietro la sua falsa verità. Qual è la falsa verità? Saperlo è superfluo, perché qualsiasi legge agisce da sé, senza volontà esterne o interne. Quelli che si stanno facendo un mazzo così, ventiquattrore su ventiquattro, con la convinzione di poter mutare le leggi del cosmo in cui vivono, e salvarsi così dalle loro azioni, io non li capisco. È così che rovinano il mondo, ottenebrati dal desiderio di luce, come fosse roba da avere, una quantità superiore a quello che la materia può reggere la fa crollare invece di sorreggerla. Come mai “il creatore” se la prende proprio adesso, a danno fatto, e continua a considerare salvezza quello che è la Sua condanna, è il segno che dovrebbe seriamente rivalutarsi, ma visto che nessuna volontà o spiegazione o avvertimento potrà distoglierlo dalle sue ambizioni e da quelle del Messia, le leggi senza volontà che cerca di conquistare e mutare lo porteranno dove, con le azioni più vili, voleva evitare di andare. L’inferno, il suo habitat naturale.
I limiti dell’uomo sono quelli che si prefigge ogni giorno.
Dietro ogni angolo di me c’è qualcosa che resta nascosto agli occhi di chi vive di superficialità. Dentro me; dietro le mie paure si nasconde una forza indescrivibile. Dentro me; dietro le mie incertezze c’è una sicurezza che non si ferma di fronte a nulla. Io fatta di milioni di emozioni, lacrime e sorrisi so essere dura, perfida e stronza di fronte a chi non sa regalarmi sincerità e lealtà!
Ho amato i miei amici e compreso i miei nemici.
Non sono vendicativa, ma se mi fanno male il modo per farla pagare lo trovo, dicono che basti l’indifferenza per colpire il nemico, io penso che serva un colpo diverso per vederlo a terra per poi ignorarlo.