Davide Grasso – Nemico
Accetto colei che si chiama morte ma non coloro che si chiamano infami.
Accetto colei che si chiama morte ma non coloro che si chiamano infami.
Si chiamano “parassiti” gli esseri che vivono a spese di un altro organismo di una specie diversa dalla loro. L’essere umano vive normalmente in mezzo ad innumerevoli esseri, più o meno patogeni, più o meno virulenti, ed innumerevoli altri vivono in sembianze di sentimenti come pure all’interno del cuore, nelle vie dei sentimenti, in quelle emozionali. Si mostrano amici premurosi, si mostrano veri e rari, si mostrano amorevoli e sinceri per accattivarsi il cuore, per poi assediarlo per poi nutrirsene, lasciandolo vuoto, freddo, disarmato e inaridito. Poi ricominciano, per poter vivere, a cercar qualcun altro da divorare con la loro sottile e falsa natura che al primo vento benevolo viene fuori irrimediabilmente!
Perdonachi non ti perdonerebbe mai.Aiutachi non ti aiuterebbe mai.Sorridia chi gira il suo volto di fronte al tuo.Sarai allora degnoinnanzi al tuo nemico.
Nessuno, dinanzi alla giustizia o al nemico deve star lì a escogitare i mezzi per sfuggire, a tutti i costi, alla morte.
Le nostre frequentazioni tra nemici sono tentativi di trasfusione tr’anèmici.
Chi non si crea problemi a ferirti e farti male, significa che non ci tiene!
Ci sarà sempre chi si sentirà autorizzato a farti del male, perché leggerà nel tuo silenzio il tuo assenso, nelle tue lacrime la voglia del lasciarti andare, nei tuoi occhi la tua paura e nella voce la tua debolezza.Non sperare che possa ravvedersi la sua rabbia, non si trasformerà mai in amore, perché la sua rabbia è nutrita dalla tua debolezza.