Karl Liebnecht – Paradiso & Inferno
Stiamo combattendo per le porte del paradiso.
Stiamo combattendo per le porte del paradiso.
L’inferno sono gli altri.
Avendo… fede di uccidere il serpente, il ragno si uccide con le proprie mani, credendo di uccidere il ragno, il serpente si uccide con le proprie mani, mangiandosi, per sopravvivere, o… piuttosto per diventare bello come se stesso. Entrambi, bianco e nero, appartengono al Tao, la rappresentazione di tutta la realtà che ci circonda e ci imprigiona, ed è il serpente (il ragno), ossia… Dio, che è sempre Satana, che sembra avere intenzione di consegnare il Cosmo al Nulla, all’estinzione, per sostenere e costruire copie del suo Messaggero, e il “paradiso” in terra. Sopravvivenza o piuttosto assassinio e, di rimando, imprevisto, anche suicidio?
C’è un inferno da cui fuggire e un paradiso in cui restare, ecco cosa rappresenta la scrittura. Puoi diventare qualunque cosa e mimetizzarti, puoi trasformarti divenire per poi ritornare allo stato originario. La scrittura non ha dogmi rigidi, non rema contro la natura di chi la usa e non ha perimetri.
Il non sentirsi amati e il non amare: questo è l’inferno.
Nell’inferno in cui vivo non esiste calore capace di riscaldare il mio cuore, ma poi ho scoperto che basta il saluto di un’angelo per incendiarlo!
Esageravo per scoprire, rimasi meravigliato nel vedere!