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  • David Kumada – Paura & Coraggio

    Le poesie d’amore, quelle esplicite dove il sentimento è genuino, semplice, ingenuo – diciamolo, anche banale e stupido! – richiedono un grande coraggio quando vengono mostrate alla persona amata – o ancor peggio a un pubblico di lettori sconosciuti!Se scritte, vanno chiuse in cassaforte, dimenticate sotto un rullo compressore oppure munite di un meccanismo di autodistruzione, o si corre il rischio di finire come Catullo, citato nei secoli dei secoli Amen.

  • Raffaella Frese – Paura & Coraggio

    Tra ferite e cicatrici sono ancora qui a combattere per il domani. Sono ancora qui senza lamentarmi, tra paure e delusioni, tra silenzi e indifferenza riesco ancora a guardare oltre a questa tristezza che mi assale, per questa realtà che mi devasta il cuore. Ma voglio trarre forza, dalle mie sconfitte, dalle mie cadute e tornare a sorridere, voglio scacciare questo velo che mi appanna l’anima, “voglio e devo” perché se non provo e non affronto le mie paure, le mie amarezze, le mie debolezze rimarrò sempre in bilico, in un vuoto sospeso tra amarezza e insicurezza.

  • Silvia Nelli – Paura & Coraggio

    Ricominciare da zero. Quante volte l’ho fatto! Ed ogni volta ho pensato di non farcela, ma invece ogni volta è stata una vittoria. Niente mi fa paura ormai, niente mi scoraggia. Nessuno può giudicare le tue scelte, la tua vita, il tuo pensare e le sue ragioni. Il giudizio è qualcosa che scivola fuori dalle bocche superficiali. La ragione e il rispetto è qualcosa che vive nell’anima di persone vere.

  • Daniele Luttazzi – Paura & Coraggio

    La volgarità è il pretesto principe con cui i tromboni, di tutte le epoche, hanno cercato di tappar bocca alla satira. Si parva licet, anche del Boccaccio dicevano che era volgare e anche lui difendeva la sua arte, come me in questo momento. La verità è che la satira non è volgare, è esplicita. La satira usa come tecnica la riduzione al corporeo, alle esigenze fisiologiche primarie: mangiare, bere, urinare, defecare, scopare. Lo fa per sovvertire le gerarchie costituite. È il potere liberatorio della satira, secondo la tradizione millenaria che dalle sette dionisiache arriva fino al nostro Carnevale. Non esiste sacro senza profano. Il sacro senza profano diventa integralismo.

  • Jack London – Paura & Coraggio

    E ora sono qui, nel braccio degli assassini del carcere di Folsom, che attendo, le mani rosse di sangue, il giorno fissato dalla macchina dello Stato, quando i suoi servitori mi porteranno in quella che chiamano tenebra, quella tenebra di cui hanno paura e da cui attingono immagini di superstizione e terrore, la stessa tenebra che li spinge, fra tremiti e lamenti, davanti agli altari delle divinità antropomorfe, generate dal medesimo orrore.