Alexandre Dumas – Paura & Coraggio
Il coraggio incute rispetto anche ai nemici.
Il coraggio incute rispetto anche ai nemici.
Nella vita non sono le braccia aperte a mancare, ma il coraggio di abbracciare.
È più comodo rimanere in superficie, perché andare in profondità ci vuole molto coraggio.
Non mi piace viaggiare con bagagli pesanti come la rabbia ed il rancore nel cuore. Preferisco viaggiare leggero, con poche cose in tasca: una dose di coraggio, un bel sorriso e un macchisenefrega. Io vado avanti!
Come due eserciti contrapposti su di un campo in battaglia, paura e coraggio si sfidano ininterrottamente ogni giorno dentro di noi, è una lotta eterna che non può e non deve aver fine, perché nessuna di queste due emozioni potrebbe sopravvivere senza l altra… nel mio dentro fortunatamente, è il coraggio a prevalere, nel momento della quasi sconfitta, le forze amiche della curiosità danno il loro contributo essenziale…
Mio padre, signore, vedeva in quest’azione un miracolo. Mio padre credeva ad un benefattore uscito per noi dalla tomba. Oh qual commovente sentimento, signore, era questo… e mentre io stesso non ci credevo, ero ben lontano dal voler distruggere questa fede nel suo nobile cuore! Così quante volte ci pensava, pronunciando a bassa voce un nome, nome di un amico molto caro, il nome di una amico perduto! E quando fu vicino a morte, quando l’approssimarsi dell’eternità ebbe dato al suo spirito qualche cosa della chiaroveggenza della tomba, questo pensiero, che fino ad allora non era che un dubbio, divenne convinzione, e le ultime parole che pronunziò morendo furono queste: “Massimiliano, egli era Edmondo Dantes!”
Finirai per trovarla la Via… se prima hai il coraggio di perderti.