Giovanni Govoni – Poesia
Che poi quella cosa, anche senza un senso, se riesce ad entrarti nel cuore senza passare per il cervello si chiama poesia.
Che poi quella cosa, anche senza un senso, se riesce ad entrarti nel cuore senza passare per il cervello si chiama poesia.
Pensieri bruciati, parole affogate nel cuore, forse non c’è più spazio per l’amore. I ricordi, lasciati a macerare in un passato immaginato si dissolvono lentamente, nel tempo dimenticato. Ma la speranza si nasconde tra le mani sagge della fantasia, non è mai troppo tardi per regalare al nostro inferno un po’ di sollievo: un tocco di poesia.
L’utilità della poesia è una carezza all’anima, sensibilizza il cuore, divide emozioni, è un canto divino che tutti possono udire, capire, sentire…
La poesia è un linguaggio del cuore che sposta i sentimenti propri verso l’orizzonte appartenente alla nostra fantasia e ai nostri sogni.
La poesia è una cane sordo che abbaia alle campane nella sua testa.
Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti, né i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi muri.
Su quel piccolo sasso riportato dal mare, c’è una storia che racconta, di poche parole si rivelato, ma molto cambiato… il mio tatto lo avvolge, quasi infrango ciò che è stato, di quel posto donato. Un sasso come un altro, non è più in fondo al mistero. Ma è nel palmo della mano, allora che rientri nel passato, un colpo, un lancio, ed è andato…