Marco Zuccaro – Poesia
Il poeta, in fondo, non è migliore del truffatore: guadagna tanta più stima quanto più riesce ad analizzare i suoi dissidi interiori, spacciandoli per mali comuni.
Il poeta, in fondo, non è migliore del truffatore: guadagna tanta più stima quanto più riesce ad analizzare i suoi dissidi interiori, spacciandoli per mali comuni.
La poesia non è un modo di esprimere un’opinione.É un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti.
I poeti amano l’arte e gioiscono d’essa. I poeti vedono bellezza ovunque e scrivono per lei. I poeti lodano la loro vita e quella degli altri; amano la natura anche se spesso si rifugiano in casa. Amano il vino, i poeti, le donne se sono uomini, gli uomini se son donne ed è bellissimo quando i poeti li amano entrambi. I poeti sono perversi ma di perversioni legate all’incanto, i poeti sanno cantare senza voce e la loro penna è lo strumento che suona a loro volere accompagnandoli.
La poesia viaggia sulle ali dorate dell’anima vive nella gioia e nel dolore del cuore. Come un girasole canta l’amore al sole.
Le parole di una poesia non hanno un significato preciso. Volano come libellule e si fermano nell’aria, ronzano e ti raspano sul petto. Cercano la strada per entrare, come palle di cannone dentro un buco troppo stretto.
La poesia è delle anime vergini, degli angeli, di chi crede. Naturalmente noi non viviamo più all’età d’Omero, e quindi ci è difficile trovare qualcosa in cui credere. Ma ad ogni modo, per essere poeti bisogna tornare a una necessaria condizione d’ingenuità.
C’è chi crede che la poesia in un uomo sia poco virile e io che spero invece diventi virale.