Edvania Paes – Poesia
Se la mia poesia servirà a salvare un’unica anima, anche la più piccola delle anime, allora non avrò vissuto invano.
Se la mia poesia servirà a salvare un’unica anima, anche la più piccola delle anime, allora non avrò vissuto invano.
– Che fai?- Scusa non posso parlare adesso.- Perché?- Sono impegnatissima.- a fare?- a pensare a te.
Volevo, come disse Montale, che la mia parola fosse più ardente di altre, la più ricercata, la più attesa. Ma non esiste la mia parola, come non vive quella di altri. I sentimenti che vi abbattono sono sempre stati li, inattaccabili, bastava solo una personalità capace di farli volare nel silenzio dell’animo. Parole che si inoltrano nel vespiro del cuore e si confondono nella toponimia della mente. Le medesime che scagliate come il Simun respirano, ma poi come represse dalla mente si memorizzano nell’illiceità. Questa è poesia.
Ci sono silenzi che cullano e silenzi che urlano. Silenzi che raccontano e silenzi che omettono. Silenzi che ti riportano alla realtà e silenzi che ti fanno sognare. Solo chi sa ascoltare i silenzi può capirli.
Il poeta è in grado di ascoltare la voce del mondo e di tradurla nel linguaggio degli uomini.
C’è poesia in un fiore che cresce ai bordi di un marciapiede. Della temeraria poesia.
La vita è una strada senza bivi o scorciatoie cui siamo costretti a percorrere fino in fondo per raggiungere la serenità della morte eterna.