Alessandro D’Avenia – Poesia
Decisamente la Poesia non serve a nulla, è solo una scusa per innamorarsi.
Decisamente la Poesia non serve a nulla, è solo una scusa per innamorarsi.
Le parole che mi trovano spiegano se stesse ed esse spiegano me.
Sono giovane e sono poeta (se l’amore per il Bello può rendere poeti) e desidero esserlo. Io sono irrimediabilmente poeta.
Il poeta vive nel mondo “reale”. Lo si teme perché mette l’uomo col naso nelle sue caccole. L’idealismo umano cede di fronte alla sua probità, alla sua inattualità (la vera attualità), al suo realismo che la gente considera pessimismo, al suo ordine che chiama anarchia. Il poeta è antiprotocollare. Si è creduto per molto tempo che fosse il capo del protocollo della inesattezza. Il giorno in cui il pubblico ha capito quello che era veramente, lo ha temuto.
“Una volta ho sognato una donna bellissima, vestita di un cappotto bianco. Mi guardava e sorrideva. Le ho chiesto:” Da dove viene la tua bellezza? “. e la donna mi ha risposto:” Un giorno piangevi e io mi sono strofinata il viso con le tue lacrime “. Andrà tutto bene, Margherita, andrà tutto bene…”
La poesia è come una stella cadente… in un momento un’emozione e un desiderio.
Non esiste poesia senza emozione… non esisterei io senza di voi… la mia poesia, la scrivete voi.
Le parole che mi trovano spiegano se stesse ed esse spiegano me.
Sono giovane e sono poeta (se l’amore per il Bello può rendere poeti) e desidero esserlo. Io sono irrimediabilmente poeta.
Il poeta vive nel mondo “reale”. Lo si teme perché mette l’uomo col naso nelle sue caccole. L’idealismo umano cede di fronte alla sua probità, alla sua inattualità (la vera attualità), al suo realismo che la gente considera pessimismo, al suo ordine che chiama anarchia. Il poeta è antiprotocollare. Si è creduto per molto tempo che fosse il capo del protocollo della inesattezza. Il giorno in cui il pubblico ha capito quello che era veramente, lo ha temuto.
“Una volta ho sognato una donna bellissima, vestita di un cappotto bianco. Mi guardava e sorrideva. Le ho chiesto:” Da dove viene la tua bellezza? “. e la donna mi ha risposto:” Un giorno piangevi e io mi sono strofinata il viso con le tue lacrime “. Andrà tutto bene, Margherita, andrà tutto bene…”
La poesia è come una stella cadente… in un momento un’emozione e un desiderio.
Non esiste poesia senza emozione… non esisterei io senza di voi… la mia poesia, la scrivete voi.
Le parole che mi trovano spiegano se stesse ed esse spiegano me.
Sono giovane e sono poeta (se l’amore per il Bello può rendere poeti) e desidero esserlo. Io sono irrimediabilmente poeta.
Il poeta vive nel mondo “reale”. Lo si teme perché mette l’uomo col naso nelle sue caccole. L’idealismo umano cede di fronte alla sua probità, alla sua inattualità (la vera attualità), al suo realismo che la gente considera pessimismo, al suo ordine che chiama anarchia. Il poeta è antiprotocollare. Si è creduto per molto tempo che fosse il capo del protocollo della inesattezza. Il giorno in cui il pubblico ha capito quello che era veramente, lo ha temuto.
“Una volta ho sognato una donna bellissima, vestita di un cappotto bianco. Mi guardava e sorrideva. Le ho chiesto:” Da dove viene la tua bellezza? “. e la donna mi ha risposto:” Un giorno piangevi e io mi sono strofinata il viso con le tue lacrime “. Andrà tutto bene, Margherita, andrà tutto bene…”
La poesia è come una stella cadente… in un momento un’emozione e un desiderio.
Non esiste poesia senza emozione… non esisterei io senza di voi… la mia poesia, la scrivete voi.