Gilbert Keith Chesterton – Poesia
Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo. È il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa. Ed è la sua testa che si spacca.
Il poeta cerca solo di mettere la testa in cielo. È il logico che cerca di mettere il cielo dentro la propria testa. Ed è la sua testa che si spacca.
Brividi che danzano sottopelle attendono bramosi l’amplesso tra inchiostro e carta. EmozionaMente tracciano di RossoSentire il VuotoAvorio cartaceo.
Spesso la poesia si posa sulla bocca degli stolti.
Si potrebbe compilare il peggior libro del mondo usando solamente passi scelti dei migliori scrittori esistiti.
Io non mi sento poetessa, scrivo semplicemente gli stati d’animo del momento che per natura sono portata a scrutare dentro di me, poi queste riflessioni prendono una forma poetica. Più che una poetessa mi sento una filosofa e che nella mia filosofia c’è un po’ di poesia. Le più grandi emozioni le provo maggiormente con le poesie degli altri e da loro imparo molto, le mie le ho tanto macerate dentro che, poi è come se non mi appartenessero più. Il vero poeta non è libero, se non nel magico momento della creazione. Ma penso che in fondo io sono una persona come tante ho anche io mille difetti e le manchevolezze. Devo dire che molto mi viene perdonato dal poeta che in virtù della sua capacità di trasmettere emozioni. Ma ciò non lo mette in salvo. Dalle piccolezze.
È l’istinto del lupo a governarmi quando, braccato dalla disperazione, nelle notti senza fine, vago a caccia di poesia.
Sinuosità di parole che fluttuano tra la vita e il disincanto di un sogno.